Percorsi di Psicomotricità Relazionale
Psicomotricista: Cristiana Soldaini
– Gruppi di gioco per bambine/i dai 4 ai 12 mesi
– Gruppi di gioco per bambine/i da 12 a 30 mesi
– Percorsi individuali di psicomotricità relazionale per genitori e bambine/i da 3 a 8 anni
GRUPPI DI GIOCO PER BAMBINI/E DAI 4 AI 12 MESI
6 INCONTRI A CADENZA SETTIMANALE
Giorno e orario da concordare
Il gruppo è formato da minimo 4 e massimo 6 bimbi coi genitori e il gruppo è formato da bambini/e di età simile.
Il percorso psicomotorio relazionale valorizza e sostiene l’esperienza sensomotoria ed il movimento autonomo per uno sviluppo globale della persona e si basa sull’approccio pedagogico della pediatra ungherese E. Pikler e della pedagogista inglese E. Goldschmied. Invita i genitori ad imparare l’uno dall’altro, scambiando situazioni di genitorialità e lasciando che i bambini imparino da soli.
Il materiale proposto:
moduli Pikler, cestino dei tesori, materassi di specifica densità, oggetti euristici.
GRUPPO DI GIOCO PER BAMBINI/E DA 12 A 30 MESI
6 INCONTRI A CADENZA SETTIMANALE
Lunedì dalle ore 16.30 alle 17.15
Il gruppo è formato da minimo 4 e massimo 6 bimbi coi genitori.
L’aumento della mobilità è il fattore principale dello sviluppo delle competenze del bambino durante questo periodo. Il bisogno che esprimono è quello di esplorare e scoprire da soli l’ambiente e il modo in cui gli oggetti si comportano nello spazio, a seconda di come vengono maneggiati e un grande interesse è dato alla sperimentazione del movimento del proprio corpo: dondolamenti, salti, cadute, rotolamenti etc.. . La sala è allestita con uno spazio dedicato al gioco sensomotorio: materassi di diversa densità, moduli Pikler. È presente anche uno spazio dedicato al gioco proto simbolico, in particolare al “gioco euristico”.
Il percorso psicomotorio relazionale valorizza e sostiene l’esperienza sensomotoria ed il movimento autonomo per uno sviluppo globale della persona e si basa sull’approccio pedagogico della pediatra ungherese E. Pikler e della pedagogista inglese E. Goldschmied. Invita i genitori ad imparare l’uno dall’altro, scambiando situazioni di genitorialità e lasciando che i bambini imparino da soli.
Il materiale proposto:
moduli Pikler, materassi di specifica densità, oggetti euristici.
PERCORSO INDIVIDUALE DI PSICOMOTRICITA’ RELAZIONALE PER GENITORI E BAMBINI/E DA 3 A 8 ANNI
8 INCONTRI A CADENZA SETTIMANALE + 2 incontri (uno iniziale e uno finale) solo coi genitori
VENERDI:
h 15.50 – 16.40
h 17.00 – 17.50
La psicomotricità relazionale è un’attività che considera ogni bambino e ogni bambina con il proprio modo di esprimersi e li aiuta nella crescita considerando tutte le aree di sviluppo: motoria, cognitiva, affettivo-relazionale, sociale.
La dimensione in cui si svolge è quella del gioco, in cui è possibile per ogni bambino e bambina esprimersi liberamente e spontaneamente nel rispetto di sé e degli altri.
La Psicomotricità Relazionale è un’attività fatta di specifiche teorie di riferimento e specifiche metodologie applicative. Si fonda
sull’idea che mente e corpo sono elementi indissolubili e che, per tale motivo, il bambino (la persona) debba essere considerato nella sua globalità e complessità.
Il pensiero psicomotorio relazionale sostiene il movimento autonomo che nasce dall’individuo e che è collegato alla sua motivazione e al suo piacere in quel particolare momento (capacità creativa, iniziativa e sviluppo di un pensiero critico).
La conoscenza di una persona avviene attraverso la relazione e l’espressività si manifesta in situazioni di spontaneità, per questo il materiale presente in sala è destrutturato e l’atteggiamento dello psicomotricista non è né giudicante né propositivo, il suo lavoro è basato sull’ascolto, sull’osservazione continua e sull’interpretazione dei bisogni che sono portati dall’individuo nel “qui e ora”.
L’obiettivo non è la valutazione della “prestazione motoria” dell’individuo (bambino o adulto), non vi sono competizioni, partite, esibizioni o “saggi”. L’obiettivo è costruire un contesto di gioco e di relazione, che consenta a ciascuno di potersi raccontare attraverso la sua corporeità.
In questo senso la psicomotricità relazionale è rivolta a tutti e risulta particolarmente utile per quei bambini che stanno attraversando un momento particolare della crescita, dove possono essere naturalmente
presenti dei blocchi a livello relazionale, affettivo, emotivo.
Chi è uno psicomotricista relazionale
è uno “strumento” che permette alle persone di elaborare quelle emozioni che la persona stessa, attraverso il suo vissuto corporeo, impara a comprendere. Sia bambino che adulto.
È un professionista (professione regolamentata dalla legge 4/2013) che, dopo aver ricevuto una formazione triennale e dopo aver acquisito tutti gli strumenti teorici e tecnici e dopo aver acquisito
competenze psicocorporee da mettere “a disposizione” dell’altro, può offrire alla persona, un luogo dove esprimere, attraverso il gioco e il movimento, il suo vissuto.
Opera in via autonoma o in collaborazione con altre figure dell’ambito educativo e socio-sanitario, struttura interventi di educazione, prevenzione e di aiuto psicomotorio, nel rispetto della globalità psicofisica dell’individuo, utilizzando metodologie a mediazione corporea.
Per informazioni
+39 0587 54634
Cristiana Soldaini
Psicomotricista Relazionale
Chi sono e cosa faccio
Consapevole dell’unicità di ciascun individuo e dell’importanza che “il gioco” riveste nella crescita del bambino e anche nella vita dell’adulto, nel 2015 inizio un percorso formativo presso l’Istituto di Formazione e Ricerca Applicata a Bologna, con lo scopo di unire il pensiero e l’attività psicomotoria
relazionale al bagaglio di esperienze personali acquisite negli anni.
– Svolgimento di percorsi di psicomotricità relazionale individuali (insieme alla famiglia) o in piccolo gruppo, per bambini da 4 a 8 anni.
– Svolgimento di percorsi di psicomotricità relazionale individuali o in piccolo gruppo (sempre insieme alla famiglia), per bambini da 6 a 36 mesi.
– Sostegno del gruppo familiare nei rapporti con l’istituzione scolastica e relativamente alle difficoltà in ambito relazionale a cui il bambino può andare incontro nelle varie fasi del suo sviluppo.
– Approfondimenti teorici sulle tematiche riguardanti l’accompagnamento alla nascita e lo sviluppo psicomotorio del bambino.